Lascia un vuoto incolmabile nella famiglia, tra i tanti amici e per i suoi alunni, di ieri e di oggi. L'ultimo grande gesto di altruismo, che ha consluso la sua esistenza terrena, è stato la donazione degli organi.

Una folla straordinaria, incredula e commossa, ieri pomeriggio ha dato l’estremo saluto al professore Vincenzo Mondello, scomparso dopo che mercoledì scorso, durante l’ora di lezione, era stato colto da un improvviso malore.
Chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo, ha potuto apprezzare le sue qualità professionali e culturali, le sue doti di straordinaria umanità, di altruismo, collegate sempre a grande rigore morale.
Avendo perso il padre in età tenerissima, la mamma con i 5 figli fece enormi sacrifici per portare avanti la famiglia. Nonostante ciò, però Vincenzo, che era il penultimo dei figli, aveva una grande voglia di formarsi e raggiungere traguardi importanti. Mentre studiava, ancora ragazzino, lavorava. Arrivato alla laurea, non ha esitato ad emigrare in provincia di Brescia, dove divenne subito titolare di cattedra. Al Nord vi rimase pochi anni. Subito dopo, infatti, il desiderio di ritornare nella nostra terra prevalse e fece rientro a Sant’Angelo. Dopo avere superato un altro esame di abilitazione, ottenne il titolo per l’insegnamento di geografia economica.
Il professore amava l’insegnamento ed aveva un rapporto veramente speciale con gli studenti. Con il suo modo di essere riusciva a fare appassionare anche gli scolari meno portati allo studio. E la prova del rapporto che egli aveva con i suoi discenti, è stata data dalle presenze di studenti, di oggi e di ieri, che, oltre a partecipare ai funerali, in questi giorni hanno fatto la spola verso l’ospedale e poi, dopo il decesso, nella sua abitazione.
Il suo altruismo lo portò ad essere sempre impegnato in politica e nel sociale, ricoprendo anche im portanti cariche istituzionali. E’ stato diverse volte Consigliere comunale, mentre poi, per due mandati, ha assunto la presidenza del Consiglio di Amministrazione dell’Opera Pia Cortese-Capizzi-Basile.
Da meno di un mese, dopo lo svolgimento del congresso, era stato eletto nel coordinamento del Circolo La Torre-Mattarella del Partito democratico locale.
La sua scomparsa, improvvisa e prematura, nella famiglia ha creato un vuoto incolmabile. Ma ha sconvolto anche ai tantissimi amici e chi, come me, ha avuto il privilegio di condividere un legame affettivo molto più forte di quello che può esistere tra fratelli.
La sua esitenza terrena si è conclusa con la donazione degli organi. Ha così lasciato un altro segno indelebile, con il quale ha ridato la vita, o l'ha resa più gradevole ad altre persone che ne hanno bisogno.
B.C.