L’Opposizione mi chiede di compiere delle illegalità. Ho
reso nota una realtà esistente, supportata da documenti, non chiacchiere.
Ognuno può trarre le sue conclusioni. Vergognosa disinformazione da soggetti prezzolati.
In coda all'articolo il testo integrale della dichiarazione.

Sulla dichiarazione pubblica fatta la scorsa settimana dal
Sindaco, relativa agli abusi di assenze per malattia e sull’utilizzo della
legge 104 (disabilità), il primo cittadino con una breve nota controreplica ad
un comunicato diffuso dalla Minoranza.
“L’Opposizione, forse perché, per ragioni diverse, in
parte si sarà potuta sentire chiamata in causa, fa provocazioni e mi chiede di
compiere dei reati. Capisco che parte del Gruppo, per ragioni diverse, si sia
potuta sentire toccata dall’esposizione dei fatti, ma non possono chiedere di
fare i nomi. Io faccio il Sindaco, no l’investigatore, né svolgo attività di
polizia giudiziaria. Ho fornito dei numeri, raccontato fatti e indicato dei
comportamenti. Chi legge, se lo ritiene, può farsi un’idea autonoma e trarre le
dovute conclusioni.
Se i cittadini sono contenti di pagare, con le loro tasse
e imposte, lo stipendio a 10 dipendenti inesistenti (alla fine dell’anno,
sommando le assenze, questo sarà il risultato), facciano pure, l’importante è
che sanno che il Sindaco di questo paese non si rassegnerà alle forme residuali
di illegalità e di immoralità che toccano diversi rami della Pubblica
amministrazione.
Certo, dispiace che qualche organo di disinformazione
presente nella zona, piuttosto che raccontare i fatti in maniera puntuale,
abbia rimaneggiato il contenuto del mio documento, alterandone il significato.
Ma si tratta di soggetti prezzolati, che pensano di ottenere soldi in cambio di
informazione di comodo. In queste trappole non ci sono mai caduto e non sarà
facile coinvolgermi”.
Ecco il testo integrale della dichiarazione:
Senza
sparare nel mucchio, consapevole che esistono casi di soggetti effettivamente
malati e/o che assistono familiari, mi sento di affermare che non sono
tollerabili gli abusi che lavoratori incoscienti, con la compiacenza di certe
istituzioni, perpetrano ai danni della Pubblica amministrazione.
Sto
studiando ulteriori forme di incentivazione, anche simboliche, per premiare i
lavoratori che, con impegno, ogni giorno, con la loro opera tengono in piedi il
Comune, e per fare togliere il vizietto della truffa legalizzata ai
nullafacenti, che ricordano di lavorare per l’Ente solo il 27 di ogni
mese.
Alla
fine del 2013 potranno arrivare a 1700 i giorni di assenza delle 85 persone che
a vario titolo (lavoratori a tempo indeterminato, a tempo determinato o Lsu),
lavorano per il Comune.
Fino
al 20 agosto, infatti, hanno fruito di 922 giorni di malattia, che su base
annua arriveranno a 1400, e di 240 giorni di permessi per legge 104
(disabilità), che alla fine del 2013 potranno sommare 300 giorni.
Numeri
da capogiro, che facendo una media significano 20 assenze l’anno per ogni
persona.
Per
fortuna esiste una maggioranza che rinuncia a tali benefici e, con grande senso
di responsabilità, anche quando non è in perfette condizioni di salute, si
presenta al lavoro, assicurando il prosieguo delle attività istituzionali.
Ci
troviamo di fronte a chi ha già accumulato 160 assenze, seguito da chi ne ha
92, 79, 73, 68, 53. E poi ancora con 37, 31, 28, 27, 24, 20, 19, 17, per finire
con numeri che variano da 2 a 15 giorni di non presenza. A queste si aggiungono
i permessi per la legge 104.
Mentre
ogni giorno sugli organi di informazione leggiamo che centinaia di migliaia di
lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro, compresi quelli del
pubblico impiego, nella pubblica amministrazione esiste uno scandaloso sistema
di complicità, che consente di tutelare gli irresponsabili e i
nullafacenti.
Gli
abusi, purtroppo, nonostante il giro di vite che ho dato con il primo
insediamento, avvenuto nel 2006, ancora in parte continua a verificarsi anche
nel mio Comune, perché altre istituzioni non fanno il loro dovere ed io devo
assistere a tante ingiustizie, senza potere fare nulla.
I
protagonisti principali che favoriscono questa condotta sono alcuni medici di
base, che si prestano al gioco perché temono di perdere il cliente, aiutati da
colleghi dell'Asp (il costo delle visite è a carico del Comune), che invece di
fare i controlli in maniera seria, colpendo non solo economicamente i profittatori,
si prestano a tutelare questo sistema immorale. Stranamente, mentre tutti
vediamo gli assenteisti muoversi liberamente anche nelle fasce di reperibilità
e qualcuno mentre è in malattia svolge un altro lavoro, inspiegabilmente quando
ci sono le visite fiscali sono sempre presenti al loro domicilio. Vi è il
sospetto non troppo infondato, che in questo circolo vizioso una parte
fondamentale possa essere svolta da talpe presenti negli uffici dell’Asp, che
hanno la “buona” abitudine di avvertire i “malati” sull’arrivo della visita
fiscale.
Altra
anomalia, che in precedenza ho segnalato alla Magistratura, é quella che il
medico fiscale non riduce mai la prognosi assegnata dal collega di base. Così,
in un sistema di certezza dell'impunità, gli irresponsabili ne approfittano di
continuo.
Bisognerebbe
agire su tre direttrici. Da un lato l'Autorità giudiziaria, che dovrebbe
reprimere con sanzioni esemplari tali condotte illegali, dall’altro servirebbe
l’intervento dell'Ordine dei Medici, adottando provvedimenti nei confronti dei
professionisti che si prestano a questo gioco sporco, e poi il legislatore,
modificando radicalmente l’istituto della malattia e quello della legge 104,
concepita e attuata con maglie troppo larghe e ormai fuori dal tempo.
La
cosa più grave è che il perseverare con gli abusi, porterà inevitabilmente ad
una modifica radicale delle norme esistenti, che alla fine penalizzerà quelle
persone che effettivamente hanno bisogno di tutela sociale.
Basilio
Caruso
Sindaco
di Sant’Angelo di Brolo
Nota: