Per il momento, la querelle con l’Opposizione forse si è
conclusa. Smontato il teorema strumentale costruito ad arte per denigrare l’operato
dell’Amministrazione.
Importante l’esito dell’ispezione dell’Asp, che non ha riscontrato
irregolarità, anche se tutto è perfettibile.

Con
la risposta data dal Sindaco nel corso dell’ultimo Consiglio comunale all'interrogazione
presentata dalla Minoranza su presunti disservizi nella refezione scolastica,
si é chiusa, almeno per il momento, la querelle tra
Amministrazione e Opposizione.
Bene ha fatto il Presidente ad applicare il regolamento,
che prevede l'illustrazione da parte dell'interrogante, la risposta
dell'Esecutivo e la replica di chi ha presentato l'interrogazione.
Come
si ricorderà, nelle prime settimane di gennaio, la Minoranza ha sollevato un
polverone, perché nella parte esterna del collo di una bottiglietta d’acqua,
sarebbe stata trovata una larva.
I
Consiglieri si sbizzarrirono, pubblicarono documenti e comunicati stampa,
scrissero perfino al Prefetto (non è chiaro quale fosse la sua competenza),
riferirono di parassiti, creando un insensato e altrettanto ingiustificato allarmismo tra i genitori e
promuovendo una grave campagna lesiva per l'immagine di Sant'Angelo.
Puntuale
la risposta del Sindaco, che ha smontato il teorema costruito ad arte
dall'Opposizione, che aveva quale unico obiettivo quello di denigrare l’operato
dell’Amministrazione.
A
sostegno del Comune anche la relazione dell’Asp, che ha effettuato una visita
ispettiva nel Centro cottura e nei luoghi di distribuzione dei pasti.
“Vorrei
vedere quale ristorante della nostra zona – ha esordito il Sindaco – riesce a
preparare 230 piatti al giorno e quasi in contemporanea, più quelli per il
personale scolastico. Di fronte a questi numeri, il servizio può essere
definito eccellente”.
Nel
suo intervento il primo cittadino ha letto la nota dell’Asp relativa
all’ispezione, dalla quale emerge che: “il locale cucina si presentava in buone
condizioni di pulizia. Le attrezzature ivi presenti erano igienicamente idonee
e mantenute in buono stato di manutenzione. Igienicamente corrette – si legge
ancora – le modalità di stoccaggio delle derrate alimentari, ad eccezione delle
confezioni di acqua minerale, che giacevano sul pavimento anziché su apposita
pedana”. Su questo punto il primo cittadino ha chiarito che le stesse erano
state appoggiate dal fornitore in quel momento e il personale, impegnato in
altre attività, non aveva avuto ancora il tempo per deporle negli scaffali,
come fa abitualmente.
“Di
buona qualità i prodotti alimentari destinati alla mensa scolastica – scrivono
ancora i medici – sia quelli confezionati (pasta, pelati, acqua, ecc.), sia
quelli sfusi (frutta, ortaggi, etc.). La documentazione relativa al piano di
autocontrollo era rappresentata da scheda di rilevazione della temperatura dei
frigoriferi (identificate come ccp). Il piatto del giorno (pasta e legumi)
rispondeva alle indicazioni del menù settimanale di cui alle tabelle dietetiche
vidimate dall’Azienda Sanitaria. Sufficientemente abbondante la porzione di
pietanza per piatto, possibile il bis, che è stato richiesto da più alunni.
Presente anche il piatto alternativo”.
Il
servizio ha superato brillantemente l’esame, sia per il profilo
igienico-sanitario, che per la qualità e quantità dei pasti forniti agli
studenti.
La
relazione dell’Asp si conclude con suggerimenti, alcuni meritevoli di
attenzione, perché mirano a migliorare ancora di più il servizio, mentre altri
sono superflui, perché già attenzionati dall’Amministrazione anche senza quelle
indicazioni. Altri ancora non accettabili, perché in palese contraddizione con
quanto contenuto nella prima parte della relazione. Infatti, serve a poco
prescrivere che bisogna “prevedere sempre la possibilità del bis…”, mentre
prima è stato scritto che il pasto era sufficiente ed era stata concessa una
seconda porzione a chi ne ha fatto richiesta. Non necessaria la raccomandazione
sul rispetto delle tabelle dietetiche, cosa che, salvo fatti imprevedibili, già
avviene con puntualità. Stessa situazione per l’invito a fare conoscere le
tabelle ai genitori. Sarà sfuggito che, oltre ad essere pubblicate nel sito
internet del Comune, esse sono affisse nelle scuole, in cucina e consegnate
alle famiglie che le hanno fatto richiesta. “Queste informazioni – ha detto il
Sindaco – appaiono più che sufficienti”.
Sul
suggerimento relativo al piatto alternativo, che non deve essere sempre pasta
con l’olio, anche se già avveniva, sarà attenzionato con maggiore puntualità.
“Certo – ha argomentato il capo dell’Amministrazione – non siamo al ristorante. Il piatto
alternativo non può essere la regola, costringendo a sprecare notevoli quantità
di alimenti e risorse, ma l’eccezione, atta a soddisfare particolari esigenze. E non
bisogna dimenticare che la mensa ha anche l’obiettivo di impartire una adeguata
educazione alimentare ai ragazzi”.
Singolari
le argomentazioni del Consigliere Bonina. L’esponente dell’Opposizione ha detto
che il personale lavora bene e che non ha nulla da eccepire verso i fornitori.
In pratica, se dovesse esserci qualche disservizio, nessuno ha colpe, eccetto
il Sindaco e, forse, l’Assessore al ramo, rei di non stare lì di persona a
controllare o, magari a preparare direttamente i pasti.
Nell’interrogazione
la Minoranza ha scritto che “la mensa è stata sempre un fiore all’occhiello di
questo Comune”. “Questo riconoscimento – ha dichiarato l’Assessore Gaglio – ci soddisfa
e dimostra che abbiamo operato non bene, ma benissimo. Del resto – ha detto
ancora l’Assessore – non mi risulta che i figli dei Consiglieri di Minoranza
non abbiano consumato il pasto. Se avessero creduto in quello che scrivono e in
quello che dicono, da genitori responsabili non avrebbero dovuto mandare i loro
figli a mensa. Questa – ha concluso Gaglio – è l’ennesima conferma della
falsità e della pretestuosità delle polemiche che hanno sollevato nel corso
degli anni”.
Per
completezza va ricordato che nessuno è obbligato a fruire della mensa
scolastica, che il Comune non è tenuto a farla e che il pasto per le famiglie
costa in media appena 1,50 euro, molto meno di un panino imbottito.
Siamo
tra i pochissimi comuni dove si fanno 5 rientri settimanali e l’offerta
formativa è articolata su 40 ore, mentre in altri casi l’insegnamento non
supera le 27 ore settimanali.
“Siamo
convinti ha affermato il primo cittadino – che ciò aiuti gli studenti a rendere
di più, che il tempo prolungato supporti le famiglie, specie quando i genitori
lavorano, e garantisce livelli occupazionali per il personale docente e non
docente, che altrimenti perderebbe la cattedra o il posto. Poi magari qualcuno
tra quel personale, come segno di “gratitudine” per quello che fa il Comune,
fomenta e diseduca i ragazzi. Sosteniamo questi costi enormi – ha concluso il
Sindaco – perché vogliamo contribuire a dare ai nostri giovani basi scolastiche
migliori di altri, rappresentando così già alle scuole superiori l’orgoglio per
la nostra comunità. Da ciò, infatti, potranno dipendere anche le sorti
della formazione che riusciranno a conseguire gli studenti, per poi proseguire
con eccellenza gli studi accademici e il conseguente inserimento nella vita
professionale”.
Il
primo cittadino ha ribadito la fiducia nell’Assessore Gaglio, per l’impegno
profuso e la competenza dimostrata. Ha poi ringraziato la Responsabile
dell’Area, Dr. Maria Grazia Giangarrà, e il personale che a vario titolo lavora per il Comune,
perché ha contribuito a fare raggiungere questi brillanti risultati.
Nota: