"A differenza di quanto contestato in una petizione firmata da alcuni
cittadini - scrive il primo cittadino - nessun amministratore del nostro Comune ha partecipato a riunioni
con altri sindaci, né con il Parco". Valuteremo i vantaggi e gli aspetti
negativi. Poi decideremo.

Alcuni
oppositori organizzano una petizione “sull’adesione del Comune di Sant’Angelo
al Parco dei Nebrodi” e il Sindaco, con una lettera inviata a tutti i firmatari
(una quarantina), blocca sul nascere quello che potrebbe diventare immotivato terreno
di scontro e di speculazione politica.
A
differenza di quanto contestato nella petizione, dice il Sindaco “smentisco la
partecipazione di amministratori del nostro Comune a riunioni con altri sindaci,
né con il Parco”.
Alla
fine del 2013 – scrive il primo cittadino – sono stato contattato
dall'Assessore regionale al Territorio, il quale mi ha comunicato che in
passato, anche se non è stato trovato alcun atto in tal senso, il Comune
avrebbe fatto una richiesta per entrare nel Parco. Si riferiva agli anni '80 o
anni '90, periodi distanti anni luce dalle mie Amministrazioni. Mi ha detto
inoltre, che è intendimento della Regione modificare la perimetrazione e che
oggi ci sarebbe l'opportunità anche per Sant’Angelo di farne parte.
Successivamente
– prosegue il Sindaco – ho convocato un incontro con un funzionario, il quale
ha illustrato gli aspetti positivi e quelli negativi che comporterebbe
l'eventuale ingresso del nostro Comune in quella coalizione territoriale.
Questa é la storia, il resto sono le solite chiacchiere prive di fondamento”.
E’
utile fare alcune puntualizzazioni: la prima é che la programmazione dei fondi
comunitari 2014/2020, privilegia in maniera preponderante le richieste di
finanziamento di soggetti, pubblici e privati, che fanno parte di coalizioni
territoriali sovracomunali e aree protette, come il Parco dei Nebrodi. La
seconda considerazione é che del Parco fanno già parte 24 Comuni e altri 18,
compresi quelli viciniori di Montagnareale, San Piero Patti, Librizzi, Ficarra
e Sinagra, hanno deciso di entrare. Alla fine i partecipanti saranno oltre 40.
Né mi risulta che, a vent'anni dalla sua istituzione, vi siano stati comuni che abbiano deciso di uscirsene dal Parco. Evidentemente gli amministratori e i cittadini di 40 paesi saranno degli
emeriti sprovveduti, mentre sarà detentore della verità chi é ostile pregiudizialmente
all'adesione.
“La
mia idea – si legge nella risposta – é quella di valutare attentamente quali
potranno essere i benefici per il nostro paese e quali gli svantaggi. Se
dovessi convincermi che è utile entrare nel Parco dei Nebrodi, pur
rispettando la Vostra opinione - anche se, l'unica ragione fondata addotta dagli
oppositori, é legata esclusivamente all'esercizio dell'attività venatoria, il
resto sono osservazioni prive di fondamento - é mio dovere discuterne con
l'Amministrazione, con la Maggioranza e con il Consiglio e poi decidere, di
concerto con i cittadini, se individuare una piccola parte di territorio per
farla diventare area protetta, escludendo da subito che ciò possa riguardare
tutta la superficie del paese.
Le
minoranze vanno rispettate – conclude il Sindaco – ma gli organi istituzionali
legittimamente eletti, hanno il dovere di tutelare gli interessi di tutta la
collettività, non solo quelli di alcuni”.
Nota: